lunedì 22 marzo 2010

MARATONA DI ROMA - Meglio di Barcellona...

E' stata una esperienza da non perdere. Dura.... ma indimenticabile. La prima a Roma, e non sarà mica l'ultima! Adrenalina a pioggia fino all'esaurimento. A 50 anni dalla leggenda del trionfo di ABEBE BIKILA nelle Olimpiadi di Roma del 1960. La 16^ edizione della Maratona di Roma, dedicata alla memoria del mitico campione passato alla storia per aver vinto un titolo olimpico senza scarpe. Non potevo perdere questa occasione!
Senza compagni di squadra, ma con un plotone di quasi 17 mila concorrenti che non mi ha fatto sentire solo. Anzi, tanti pugliesi con i quali, per superare i momenti difficici, ho scambiato battute anche spiritose.
Giornata ideale per correre... poco ventilata... forse un po' umida... ma è normale a Roma. Mi preparo accuratamente. Ma nonostante la vasellina, alla fine mi verrà una vescica al piede che l'ho sentita presente sin dal 20° km. Parto affogato nella folla che mi schiaccia anche moltro oltre la linea della partenza. Pigio lo start del mio casio-contapassi e cerco di farmi spazio per raggiungere un'area percorribile. Cammino quasi sino alla curva che costeggia l'Altare della Patria. Altro imbottigliamento. Finalmente la discesa di Via del Teatro Marcello sgrana il serpentone; così comincio ad impostare il passo corretto fino a raggiungere il ritmo previsto. esattamente dopo il primo km, all'altezza del Circo Massimo. Conseguenza di questo forzato slowdown: 5 minuti e 49 secondi nei primi 5 km. Decisamente blando. L'obiettivo da raggiungere?: lo stesso dello scorso anno (3:45:38). Quindi dovevo recuperare. Senza cadere nella trappola dell'agonismo iniziale però. Pericoloso. Tra l'altro avevo perso di vista i pacemaker delle 3 ore e 45, molto avanti a me. In pratica viaggio accanto ai palloncini dei 4 minuti a km. Nei successivi 5 km cerco di recuperare viaggiando però a 5 e 30 a km, ancora sopra l'obiettivo orario previsto. Ai 15 km e alla mezza maratona viaggio rispettivamente a 5:25 e 5:23. Recupero abbondantemente. Vedo distintamente davanti a me i palloncini color arancio delle 3 ore e 45. Continuo a schiacciare il lap del mio Casio ogni 5 km e ad assumere molti liquidi ai rifornimenti (dove trovo sistematicamente molta confusione). Fa capolino un po' di sole e la giornata sembra riscaldarsi. Fortunatamente non è così, poichè il cielo ritorna a coprirsi e il "venticello de Roma" a questo punto comincia a farmi sognare.
I passaggi nei punti strategici di Roma mi galvanizzano e comincio ad aumentare, seppure di poco, il ritmo. Al 25° km raggiungo il pacemaker delle 3 ore e 45 ( 5 e 18 a km). Decido di affiancarlo per recuperare la fatica della progresione. Ma il ritmo costante tenuto nei precedenti km mi consente di mantenerlo agevolmente. Adesso viaggio a 5 e 10 a km. Avverto i primi sintomi della stanchezza. Cenni di crampi mi prendono alle gambe nei pressi di Piazza del Popolo. Ma la bellezza dei luoghi, Piazza di Spagna, Fontana di Trevi e il ritorno su Piazza Venezia, mi iniettano l'ultima dose di adrenalina. Mi riprendo col terrore di sbattere cotro il famoso "muro". Così non è stato. Gli ultimi kilometri sono per me una tranquilla cavalcata (si fa per dire). Persino il fastidio al plantare per l'insorgere di una fastidiosa vescica è scomparso.
Neanche i terribili sampietrini del lungo viale che costeggia il Circo Massimo mi appesantiscono. Aumento di ritmo, anche se per poco, lungo il percorso che mi porta a circumnavigare il Colosseo. "Attento alla salita che gira intorno"... mi avevano raccomandato i miei compagni di squadra ormai esperti della Romaratona. Ho progressivamente superato un numero imprecisato di atleti volando verso lo striscione d'arrivo, incredulo dopo aver visto con lucidità il tempo finale (velocità degli ultimi 2 km e 195 mt: 4' e 53 sec. a km).
3 ore 41 minuti e 23 secondi per percorrere 42 km e 195 mt. 5 e 15 a km.... Grandioso. Ho migliorato il personale di ben 4 minuti! (nonostante i sampietrini e i lunghi tratti di strada sconnessi).
La sera mi precipito a leggere i risultati su internet. Salta subito in evidenza la perfetta progressione impostata al ritmo della corsa. Lo dimostra non solo la velocità media nei parziali, progressivamente in diminuzione, ma sopratutto la posizione in classifica che dal 4859° posto registrato al quinto km, passa al 2734° posto finale. Ben 2125 atleti superati!
Mi esalta sopratutto il 41° posto di categoria (su 381 arrivati AM 60). Il Real Time mi fa scalare altre due posizioni. Se poi togliamo gli 8 stranieri che mi hanno preceduto... (31° italiano?)
Cosa si vuole di più dalla vita?

3 commenti:

insane ha detto...

Complimenti Marius!

GIAN CARLO ha detto...

Complimenti ...ma alla prossima cercai per un saluto

Unknown ha detto...

Complimenti!!! Grandissima prestazione.