martedì 22 marzo 2011

Maratona di Roma 2011

Non vorrei ripetere la solita frase fatta. Ma chi corre una Maratona a Roma... potrebbe ritenersi un maratoneta completo. Figuriamoci se ne corre due in due anni!
Una miscela perfetta. La sfida, la Storia, l'accoglienza, la partecipazione.
Quindi bisogna arrivarci intero, concentrato, senza aver trascurato nulla. Così, in quattro mesi e con 620 km nelle gambe, la preparazione alla Maratona di Roma è stata perfezionata allontanando il pensiero da un finale amaro.
Una brutta ciliegina sulla torta perfetta comunque c'è stata. Dieci giorni prima dell'evento, senza preavviso e apparentemente lontano da una seduta di allenamento, un infortunio al legamento interno del ginocchio destro (sicuramente da affaticamento) mi ha costretto a mettere un freno alle ultime uscite. Il Fisiatra, ottimi fisioterapisti, una leggera dose di anti infiammatori e alcune sedute di nuoto libero in piscina, sono stati i miei chiodi fissi della settimana prima della gara. Troppo poche due ore di corsa nei 10 giorni prima della maratona. Lontano da me immaginare una prestazione perfetta.
Ma veniamo subito alla gara.
La scelta dell'aereo per raggiungere Roma (rispetto all'uso dell'auto dello scorso anno) è stata certamente meno stressante. Alloggiare appena a 1500 mt dalla partenza mi è stato utile per evitare alzatacce.
Solito sabato pomeriggio dedicato al ritiro del pettorale presso il Marathon Village e conseguente visita agli stand. Foto ricordo con Stefano Baldini mentre distribuiva preziosi consigli ai maratoneti che gli pendevano dalle labbra.
Così, pronto ad affrontare la mia seconda maratona romana, incontro il mio compagno di squadra nei pressi del Colosseo e, dopo le foto di
rito, mi infilo nel corridoio del settore C che accede nei pressi dello striscione di partenza di Via dei Fori Imperiali, circondato da oltre 16mila atleti (300 circa appartenenti alla mia categoria over 60). La mia figliola, che ha condiviso le mie emozioni, non è stata l'unica mia supporter. Una marea di gente assiepata al di là delle transenne è stato uno spettacolo non facilmente dimenticabile.
Pronti, partenza, via. Non si sente il colpo dello starter. Si procede seguendo la massa.
Questa volta porto con me la minuscola cam e la userò a tratti lungo i percorsi più suggestivi. Compreso la partenza. Il momento più spettacolare. Assente il risentimento tendineo al ginocchio destro.
Io e il mio amico di Società Sportiva, avendo gli stessi obiettivi, decidiamo di procedere insieme finchè difficoltà non ci separi. Macino i primi Kilometri, sento un leggero fastidio al ginocchio (colpa dei sampietrini?), vivo con l'angoscia di una ricaduta. Controllo il mio casio ogni 1000 metri per individuare la giusta cadenza del passo.
Mi sembra viaggiare ad un ritmo più alto della media (una successiva comparazione dei risultati della classifica TDS rispetto all
o scorso anno, infatti, mi hanno dato ragione). Più volte invito il mio compagno di viaggio a frenare. Intanto, miracolo, scompare la sensazione di dolore al ginocchio.
Primi 10 km.... 53 minuti e 06 sec. real time (-4 secondi rispetto al 2010). Aggredisco il primo rifornimento e mi scolo quasi una intera bottiglia di gatorade. Al 15° (1:19:23) mi faccio fuori la prima dose di gel. Al 16° attraversiamo Piazza San Pietro con l'adrenalina al massimo. Alla mezza passiamo in 1:51:58 (rispetto la precedente maratona 1:51:44). Quindi perfetto equilibrio.
Al 22° il mio vicino di passo perde colpi. Lo vedo rallentare. Lamenta un dolore alla pianta dell'alluce. Gli sto accanto per un altro kilometro. Poi all'improvviso scompare dalla mia vista. Le ricerche sono state vane. Così decido di proseguire cercando di riprodurre il passo appena perso. Raggiungo il labaro del 30° km. Schiaccio il lap del mio casio: 53 minuti e 46 sec. gli ultimi 10 km. rispetto ai 52' e 30" dello scorso anno.
Le sensazioni sono positive. Dopo Piazza Navona si raggiunge il 37°. Temo la crisi dello scorso anno che proprio all'altezza di Via del Corso si fece viva. Invece sento che le gambe girano bene. Viaggio a 5 e 20 a km. Incrocio il saluto della mia Cristina all'altezza di Piazza del Popolo che mi da una carica pazzesca. Giro di boa per Piazza di Spagna. Dritto per Via del Tritone, Fontana di Trevi e i maledetti sampietrini. Riprendo tutto con la mia minicam. Ritrovo Cristina in Piazza Venezia che sembra tutta mia. Poi giù per la seconda volta a costeggiare il Circo Massimo e a calpestare rumorosamente i bicchieri vuoti dell'ultimo rifornimento (che drammaticamente salto).
Quarto decimo. 40° sempre al ritmo spaccato di 5 minuti e 20 secondi a km. La salita e i sampietrini degli ultimi due km si rilevano più difficili di quanto prevedevo (ricordo la progressione dello scorso anno). Il ritmo comunque rimane costante sino alla fine.
Circumnavigo il Colosseo superando una quantità indefinita di atleti (ne supererò 1349 sino alla fine). Mi presento al traguardo col tempo finale di 3 ore 44 minuti e 24 secondi. Più di tre minuti rispetto allo scorso anno. Ma col 31° piazzamento di categoria rispetto al 41° del 2010.
Per i commenti tecnici e statistici rimando il post ad altra data.

1 commento:

GIAN CARLO ha detto...

Bella gara regolare complimenti... un anno in + non è poca cosa.
Io nella mia categoria sono arrivato 32esimo